Tuesday, February 13, 2007

half nelson- "one thing doesn't make a man"


i professorini han sempre il loro charme, se poi sono esangui ma un pò fit, con la barba di tre giorni , la camicia bianca e quel senso dell'umorismo che fa sudare le mani e piangere i bambini, allora non servono argomenti per convincermi a stare seduta sul divano al buio per un paio d'ore invece di correre fra le margherite appena sbocciate in questa primavera postatomica milanese.
dal disney channel ai naziskin ebrei , ryan gosling non ha mai smesso di far svenire frotte di mamme e ragazzine, ci scommetto, con quella faccia da impunito; nell 'anno del signore 2006 il regista ryan fleck decide di trasformarlo in un insegnante di storia (mioddio) completamente fottuto dal crack (evabbè) , col cuore spezzato da una ex fidanzata acneica e culona (bah) , coach della squadra di pallacanestro femminile (ce ne fossero stati così al minibasket sidis..) gentile coi bambini e coi gatti (ennooooò) e, nella realtà, candidato al premio oscar come miglior attore protagonista.
dan dunne tutte le mattine si sveglia a fatica causa enne pipette di crack succhiate poche ore prima e corre tutto spettinato alla decrepita scuola dove tenta con infinita pazienza di insegnare ai suoi alunni borderline a ragionare con la propria testa nonostante sia ricoperta di treccine fermasangue; la giovane drey, dodicenne imbronciata con mezza famiglia al gabbio, sembra accattivarsi le sue simpatie cacciando due o tre risposte argute e soprattutto scoprendolo al cesso a fare le basi durante l'intervallo.
la segreta fattanza del buon professore diventa un segreto condiviso che presto avvicina i due in una strana, scivolosa amicizia..diciamocelo, ci sono minimo 6 o 7 scene in cui qualunque spettatore comincia a guardarsi intorno nervoso pervaso da un tarlo pedopornografico: se un trentenne accompagna a casa una dodicenne ogni sera, passano pomeriggi a prestarsi libri, ballano abbracciati ad un ballo in cui lui doveva fare lo chaperon e invece si sbronza e lei due giorni dopo si presenta a casa sua durante una gang bang per vendergli della roba...allora comincio a sentire puzza di bruciato..
purtroppo è un tipo di pruriginosa curiosità che non verrà placata, non in questo film (per la vita vera io ho già dato, voi arrangiatevi). il bel dan continua a contorcersi nel suo tormento psicotropo aiutato dalla ex culacchiona che piomba all'improvviso per annunciargli ridendo che si sposa con un altro (e qui ho scosso violentemente la testa per 12 minuti), dai suoi genitori ubriaconi e radical chic e dalla piccola drey che, stanca di vederlo sdraiato sui pavimenti dei cessi con la bava alla bocca si convince che i suoi consigli da buon samaritano sono solo fregnacce e si mette a spacciare col bullo di quartiere diventando qualcosa di molto simile a una teppista rozzanese con enormi orecchini a cerchio.
dopo quattro o cinque scene in cui dan si fa licenziare, gli muore il gatto e tenta di stuprare la sua collega messicana idiota (" sei comunista?" "no perchè?" "beh sai, hai tutti questi libri, il manifesto del partito comunista per esempio".............) arriva un finalino toccante e corretto in cui si capisce che nonostante sia un maledetto basehead lui è buono e saggio, solo che sai è difficile mantenere un codice morale se passi le tue giornate coi figli di tutti gli spacciatori della città, quindi tagliamola qui e facciamo finta che essere il migliore amico di una ragazzina ribelle e impubere lo salverà dalla morte per soffocamento, uno di questi giorni.
(ed ora levatevi dalla mente quelle immagini, brutti zozzoni)

postille
#1 le scene in cui lui si fa le basi biascicando perle di saggezza e sudando camicie bianche hanno provocato una precoce e massiccia affluenza di ormoni riproduttivi nel mio cervello. si era detto ad aprile, per la miseria.
#2 fidanzate acneiche, culone e scucchione non ne voglio più vedere vicino a LUI, sia chiaro. gli attacchi di bile me li faccio venire solo per questioni grammaticali.
#3 "baseheads have no friends" ..mr fleck, sto scrivendo il remake che dia ragione a questa TUA affermazione, non è che uno lancia il sasso e poi nasconde la mano, no no no.

6 comments:

Violetta said...

Due considerazioni:

1) marò, il fetish di Gosling miete vittime ovunque. E meno male che è così.

2) vedendolo pure io rimasi - ehm- colpita dalle virulente ma delicate implicazioni pedo-propedeutiche dell'intreccio. La scena con lui che le allunga la mano con i soldi. La scena del BALLO soprattutto. Lì ho seriamente pensato di stare guardando una love story interrazziale, al di là dell'età dei due.

3) scopro leggendo il tuo post che trattavasi di una gang bang a casa di lui. A me parve una nornale stanza d'albergo piena di tossici. Cose che accadono anche in natura, ogni tanto.

a. said...

da quando tutte queste esperte di gang bang? cmq il vostro eroe io me lo ricordo nelle avventure del giovane hercules, quello si un vero cult, altro che crack e crack

Iconoclastique said...

lo so, gangbang è esagerato ma santocielo, c'è una bionda in babydoll che fotografa un vecchio in mutande legato al letto..avete un nome per questo? hercules o no, lo sguardo che ha quando le allunga i soldi ed il fatto che si sappia allacciare la cravatta dopo sette basi mi basta, eccome.

Samuele said...

Questo post è talmente bello che non potrò MAI vedere il film. La delusione del confronto azzererebbe la mia già ben misera massa neuronica.

Rimarrà per sempre insoluto nella parte più profonda della mia pische il pruriginoso dilemma: gangbang sì/no e, se sì, come?

Ti inserisco nei fav a perenne ricordo e vado a cogliere le orchidee che stanno già sbocciando in via Farini.

Iconoclastique said...

orchidee in farini? faccio un salto a vedere.

Violetta said...

Non posso parlare a nome di miss Aawful Nice, ma le mie competenze in materia di gang bang le ho acquisite scrivendo di film di drogati su [duellanti] quando si chiamava ancora [duel]. Come gli anni di galera, lasciano segni indelebili.