Friday, August 31, 2007

ten commandments of love

erano cinque anni che non mettevo piede alla festa dell'unità di bologna, quel gigantesco, vaporoso e allegro carrozzone che ci attirava soprattutto per i quindici ristoranti a menù cinghiale fisso e la ruota della fortuna.
l'amico buddy mi raccoglie in stazione e propone la gitarella gastronomica: dopo 40 minuti ci ritroviamo davanti a un litro di pignoletto, un piatto di polenta e capriolo e tigelle con agnello in umido, temperatura percepita: 36 gradi; c'è tanta di quella gente che per trovare i bagni incappo nel bel mezzo di un trenino nel padiglione sudamericano, intere famiglie di cinesi pascolano con lo zucchero filato gigante in mano e tutta l'aria di sentirsi a casa.
tre montenegro e qualche passetto funky dopo ci ritroviamo sulla circonvallazione a correre fra una porta e l'altra, abbasso il finestrino e guardo l'asfalto lucidato dalla pioggia e le luci gialle dei lampioni schizzare omogenei, via nosadella è sempre la stessa anche se dall'ultima volta che ci sono stata forse è cambiato il peso dei miei passi, il palazzo stretto ci accoglie a luci accese, la lista dei turni pulizia appesa dietro il portone, la casa è delirante come al solito, con tracce miste di passaggi da ostello e molliche ovunque.
"buddy ma che è successo..che è passato il diavolo della tasmania?"
"quasi, comunque qualcuno peggio di te, incredibile eh.."
il rito dei 45 minuti di ipod prima di dormire è irremovibile, mi addormento per protesta e vengo risvegliata dopo poco da un russare incessante, non bastano due spintarelle per convincere il grizzly svenuto di fianco a me a rientrare nei ranghi dei decibel
"ma che russo, io non russo"
"russi russi, mi hai svegliato cazzo"
"dai che domattina ti sveglio col decalogo dell'amore"
otto ore dopo l'ipod sul soppalco si riaccende, è evidente che è cominciato un wedding weekend e che abbisogna di una colonna sonora assolutamente appropriata, mentre il montenegro vibra ancora nelle tempie janis, perry, elvis harvey e i suoi moongloves ci ricordano che stiamo per partecipare al primo addio al nubilato della nostra vita e uno di noi due non è neanche una donna, ma il decalogo dell'amore questo forse non l'ha mai vietato...

Wednesday, August 29, 2007


in questo 2007 quasi tutti intorno a me figliano o si sposano: invece di andare nel panico da emulazione mi posiziono davanti all'armadio in preda ad una sana crisi da guardaroba, tipica degli individui single e immaturi. in vista della trasferta festosa progetto la valigia, passo a prendere il mio paggetto e a bordo di una golf chiamata pecorina mi lancio verso la calda firenze.
au revoir, io e le mie scarpe andiamo a vedere della gente che si sposa.

Thursday, August 23, 2007

Dawa mata



capita di essere testimoni di partenze: quest'anno me le guardo tutte agitando la manina con la serena rassegnazione di una che al massimo parte per pagina 315 di un tomo economico e che la vacanza se la vuole solo prendere dagli altri, per depurazione dall'umanità eh, mica per cattiveria..ogni tanto la bolla ci vuole.
capita anche che ci sia una partenza sulle altre, una che la manina la fa agitare più forte, come un cartone animato azzimato e buffo, che succeda all'alba, fra il temporale definitivo e i 15 gradi che mi fanno respirare di nuovo; capita che sia un viaggio relativamente breve ma muto per le troppe latitudini. per una volta ho la sensazione che sarà qualcosa di così denso da volerlo descritto bene, in tante righe vicine, anche sporadicamente. capita che io sia felice per qualcun altro, forse è per quello che piove.
Dawa mata

Tuesday, August 21, 2007

l world


gay couple paying bills..nel 1997 corbis era la casa delle libertà..altro che l world.

Friday, August 17, 2007

3d planet

17 agosto, i mezzi di trasporto milanesi sono frequentati da tre barra quattro categorie decisamente all'arrembaggio, d'altronde quando il gatto non c'è..
°1 rassegnati lavoratori agostani divisi a loro volta in due sottocategorie: quelli che non vanno in vacanza perchè non c'hanno i sordi e quelli che non saprebbero dove andare comunque, ever.
°2 colf di ricchi in vacanza: si aggirano cn borsette, ombrellini e chiavi di ville in viale majno che spero distruggano in assenza del padrone con festini esplosivi a base di paulina rubio e casse di heineken, bella pevvoi.
°3 anziani disperati: ieri sul passante un allampanato ottantenne si avvicina e mi fa "signorina mi scusi..ma il libro che sta leggendo sembra avere esattamente lo stesso numero di pagine di un tomo che ho comprato ieri, mi dicono l'ultimissima edizione"..ultimissima edizione de che? gli mostro comunque la copertina, lui mi guarda scuotendo la testa e conclude "eh no, non è lui..buona lettura!" avrebbe potuto aggiungere "mai fatto male a charlie baby" e non avrei fatto una piega.
°4 categoria sporadica: ragazze giapponesi brutte (quelle fighe si vede che vengono a settembre) che trascinano trolley megalitici ricoperti da una sottile cerata protettiva per la pioggia. stamattina le tre davanti a me ci han messo 12 minuti a ripiegarle in uno splendido origami molto simile a quello che gli ossessivo-compulsivi usano per le buste del gs. paura.
last but not least i vacanzieri dell'ultimo minuto, tipo i diciassettenni zauri in giacca di pelle che stamattina son scesi in centrale dopo aver recitato per cinque fermate i punti salienti di "viaggio di nozze" in un pessimo romanesco improvvisato..saranno puniti dalla ruota della giustizia e da weather uk che prevede uragani su tutta italia.
se fate parte di una delle prime tre categorie uscite la vostra katana e gettatevi nelle strade urlando: fino a lunedi siamo gente libera.

Thursday, August 16, 2007

people from ibiza


le vacanze più brevi della storia si concludono alle sei e venti di stamattina a bordo dell'intercity plus più freddo d'europa, credo; dopo diversi siparietti tipo un posto inesistente, zdaure urlanti e imbarazzanti rivoli di bava da sonno scomodo approdo a milano in preda ad un piacevole straniamento.
certo che si stava meglio in spiaggia, certo che me li sono goduti questi 5 giorni di pesce fritto, pesce in umido, vini-borghetti-birrette e mininuotate da milanese, ma forse erano troppo pochi anche solo per spazientirsi al ritorno. ho della sabbia nella borsa e nell'unico bar aperto dove ho acquistato un fantastico surrogato del pranzo mandavano a palla people from ibiza, ed ora sto qui, la faccia come un luccio, a cantarmela nel cervello senza che arrivi una soluzione..
la semana de la princesa è finita, stasera telefono a mitsui per placare la serpeggiante astinenza da lisca, tanto i giapponesi di via farini mica ci vanno in vacanza..o no?

Wednesday, August 8, 2007


chiedermi di sprecare un pomeriggio a cercare una foto decente di qualche femmina folle che si cura con l'omeopatia equivale a costringere un gatto a farsi mettere un guinzaglio per essere trascinato in metropolitana...

Tuesday, August 7, 2007

koi




P1 " ho nutrito le carpe di silvio dopopranzo, per prendere il pane che lanciavo si azzannavano fra loro"
P2 " abbattile. la carpa è un animale orribile e poi sa di fanga"
P1 "ti ricordo che ne ho una enorme tatuata sul fianco"
P2 "cazzi tuoi, ci potevi pensare prima. ti potevi tatuare una trota, una coda di rospo o ...dei bombarelli"
P1 "mm non male i bombarelli, attorno all'ombelico magari"
P2 "con un bicchiere di vino di fianco, e gli stecchini"
P1 "perfetto...oh leggi qua: "le carpe hanno un apparato dentale che cresce in gola e nell'antico Giappone stavano a simboleggiare la virilità dei giovani maschi giapponesi." ho scelto bene a quanto pare."Pubblica post
P2 "già, sorella.."

Monday, August 6, 2007

se hai bisogno, chiama

le domeniche di agosto sono molto lunghe, non come a dicembre che ci si sveglia alle cinque pm sfatti e felici di poter galleggiare attraverso il pomeriggio; magari uno si sveglia alle undici ad agosto, magari si va a procurare degli scampi per lenire il dolore milanese mentre le luci della sera sembrano lontanissime.
il luogo comune della città bella perchè vuota non lo capisco ancora, farsi piacere milano deserta e coi servizi ridotti allo zero è come fare il tunnel nel montebianco: pretestuoso.
"ma si come si sta bene, la città sembra tutta tua". le città non sono mai nostre, casomai il contrario, certo è un piacere camminare per ore nelle strade deserte..ma è come attraversare il cartonato di milano che senza tutto quel rumore e quella gente impazzita rimane un pò sterile, come le quinte di quei teatrini magnetici che avevamo da bambini.
in certi posti trovi ancora qualche sperduto e sudatissimo rappresentante del genere umano intento a nutrirsi di gelato, trascinarsi per le strade o dentro i grandi magazzini aperti, isole dell'umanità che risorgerà il primo settembre, intatta e intera..compice un piacevole stordimento da primo pomeriggio ci aggiriamo nel reparto libri della fnac, tento di nuovo inutilmente di comprare una copia di american tabloid ma cercarlo ad agosto significa farsi fare un bel dito medio da orde di lettori da ombrellone molto più lungimiranti di me..affronto la fatica del piegamento ai ripiani inferiori (ho diverse teorie sul perchè siano così bassi, si va dal ritopenitenziale all'arredatore marpione che vuole vedere i culi e propendo per la seconda) e noto la fila Carver. fra me e me dico che ho già tutto, che la minimum fax in questo periodo di vacche magre è troppo per me e che potrei leggere qualcosa di diverso, che so..della roba in lingua, qualcosa che non parli di alcolici e divorzi..ma non ho voglia..non farò le ferie, mi pagano a 120 giorni e non voglio altri problemi e, che cazzo, voglio la mia pizza preferita anche se la prendo da qundo avevo 11 anni.
nell'introduzione Tess Gallagher spiega lei e i suoi traduttori di fiducia hanno trovato questa manciata di racconti in qualche cassetto, incompleti e piene di correzioni: "ray scriveva un racconto almeno 3 volte prima di considerarlo finito, c'erano miliardi di cancellature".
dev'essere stato un lavoraccio ma nelle sue parole non riesco a trovare nulla che faccia trasparire sciacallaggio o attribuzioni forzate, Tess non aveva certo biasogno di soldi, non più di quanto avesse avuto bisogno di suo marito in salotto invece che in un letto col cancro ai polmoni, ci ha consegnato invece queste 102 pagine faticosamente ricomposte, un cassetto pieno di parole già impostate e poi ricomposte da tre persone che erano la sua ombra, in tutti i sensi.
con la mia bustina sottobraccio caracollo verso pizza a pezzi per intossicarmi di olive ascolane, ognuno ha il suo modo di affrontare la fatica, il mio è ripieno.
riversa nella digestione apro il libro e comincio a leggere senza fatica, dopo cinque minuti penso che se non avessero deciso di stamparlo in copertina corpo 36 che sono inediti non me ne sarei neanche accorta, daltronde carver è monotematico come pochi: il fallimento ha sempre la precedenza, poi a volte viene la redenzione ma non riesce sempre tanto bene, quella..sono cinque racconti chiari e forti come una telefonata, al solito, che parlano di adulti stracciati,distratti e poco severi con se stessi, a volte troppo; le cose vanno a rotoli molto velocemente rendendo tutti infelici e indecisi finchè un elemento non ci fa capire che da li in poi nulla sarà più lo stesso, detto questo Ray ti sbatte i telefono in faccia e ti lascia lì a pensare quanto sei stronzo pure tu. tutto qua.
rimango a guardare la copertina un pò intontita,le olive continuano ad agitarsi nello stomaco, mi tiro su, chiudo il libro e la giornata.
daltronde "se ci si scopre a togliere quello che si è appena inserito è segno certo che il racconto è finito", già.

Thursday, August 2, 2007