Monday, July 30, 2007

adjo herr bergman




tack foor allt

Thursday, July 26, 2007


quando uno dei tuoi parenti più prossimi per lavoro aggiorna database contenenti nomi di agricoltori marchigiani un giornata francamente orrenda può trasformarsi in un'esperienza catartica:

l.pettinelli: ooooohhhhhhhhhh
OOOOOOOOOHHHHHHHH
questo stamattina m'era sfuggito!!!!
te mando a casa in lacrime
me: cosè
l.pettinelli: "Pancotto Omar"
me: EH NO..IL PANCOTTO NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
porca puttana...ma com'è che hanno attecchito sti nomi tipo omar?
omar sharif?
l.pettinelli: "Patrik Paccapelo"?
me: con la k?
la k cazzo..ma chi l'ha inventata?
l.pettinelli: David Finocchi
Bruno Cotechini? c'è anche Paccasassi...ok basta...



voglio tornare a casa, dai paccasassi.




Wednesday, July 25, 2007

no vacancy




breve pausa meditativa. esercitatevi con questo.

Friday, July 20, 2007

milano is burning

quaranta gradi. sono seduta sul divano nel mio salotto e dalla finestra aperta a cercare un timido filo d'aria che non c'è sento qualcuno, credo al quarto piano, che sta ascoltando frangetta a palla. è decisamente troppo caldo.

Tuesday, July 17, 2007

no pain no gain

Monday, July 16, 2007

a bunch of daft punk-piramide di paura


La spinta propulsiva per la trasferta al traffic è stata sicuramente la piramide, si lei.
l'abbiamo aspettata per dieci anni mentre toglievamo i piercing e ci facevamo ricrescere i capelli, adesso che siamo più leggeri di prima siamo pronti a guardare dritto nelle visiere più fumose del mondo ospiti nella città italiana che di piramidi se ne intende, soprattutto da qualche anno a questa parte da quando si è deciso che l'etichetta di triste cittadina del nord ovest cominciava a diventare un poco stretta e che forse era possibile inventarsi uno, due, tre eventi sparsi durante l'anno per ballare di più, pagare di meno e fare contenti anche i pizzicagnoli sabaudi che si vedono scoppiare le casse; Torino è un posto strano per molti versi e forse il traffic è solo la coda di una serie di cose che la rendono diversissima dallo stereotipo di noiosa città nobiliare popolata di ricchi adolescenti con la golf, il colletto alzato e la louis vuitton da sciura, o meglio esistono anche loro ed erano davanti a me a perdere dieci kg in sudore nella folla oceanica della pellerina, per tutti e tre i giorni.
l'altra spinta sono i miei cari vecchi amici terroni le cui skills vanno dal portarti la valigia fino in stazione anche se non vuoi al presentarsi con un regalo "coltivato in casa" che ti impedirà di ricordare il tuo nome per il resto della serata.

è giovedi, arriviamo sopra il fiume a posare lo zaino all'ostello nazi ( dove la mattina dopo verremo svegliati da un altoparlante e capiremo che siamo troppo vecchi per fare gli scout) e fuggiamo in direzione Pellerina a bordo della pratica navetta che fa la spola con il parco e viceversa, ad attenderci la via della salamella, ovvero un corridoio di trecento metri abitato ai lati da una cinquantina fra paninari zozzi e soci, uno in particolare sfoggiava sulle ante del furgone una gigantografia della arcuri e prometteva panini "ben farciti", alla faccia della dieta indie; in pochi minuti mi ritrovo una birra ghiacciata in mano e le prime sudarelle da ballo nella folla ben fomentate da James cicciopasticcio Murphy che, dopo un tre quarti d'ora molto divertenti ci informa che i daft punk "arriveranno fra poco scendendo dal cielo". . e come non credergli, dopo tutto questo tempo e il primo cordiale rinvigorente potrebbe anche dirmi che ci imporranno le mani facendoci crescere un pene sulla fronte e a me andrebbe benissimo.
Arrivano, o meglio, arriva: la piramide è un muro di laser e led che lampeggiano alla velocità delle nostre palpebre ultra sollecitate, gli automi in nero compaiono dietro la consolle e premono IL bottone: un'ora e mezza scarsa di qualcosa che conoscevamo molto bene ma che in questo mare di gente che suda, urla e tenta di ballare muovendo anche solo la falange del mignolo diventa meraviglioso ed abbagliante; li abbiamo visti da vicino e sarà utile a farci dimenticare le due tenere fototessere pubblicate nella pagina di wikipedia: le facce paffute e lentigginose di due ventenni francesi. ora è d'obbligo la salamella ritemprante e la corsa verso la sciarpetta di apparat che sventola ai murazzi, dentro un jam strapieno dei soliti appezzi più un centinaio di turisti da traffic, tutti a sudare come cammelli cercando di non perdere la drink card.
il venerdi comincia con l'odissea dell'ostello nazi che, partner del traffic, pretende che alle dieci le camere vengano sgomberate per essere pulite..peccato che, dopo un'attenta analisi, siamo probabilmente gli unici avventori interessati al festival (e sopra i 20 anni anche), gli altri occupanti sono perlopiù turisti biondissimi e imberbi che bevono vino rosso in terrazza alle 4 del pomeriggio e fanno si cambiano con la porta aperta.
ci avventuriamo nella canicola e in via po introduco gli altri al mitico panzerotto de "la piramide", focacceria zozza ma d'effetto, asciugare la sera prima, nutrirsi e rimanere in tema non è mai stato così facile...saliamo sulla terza navetta di fianco a dei bergamaschi che urlano "gnariiiiiiiii" dal finestrino ai semafori e piombiamo di nuovo sulla spianata affollatissima; art brut n.p. ma c'era una aperitivo da fare in piazza vittorio e comunque temo non ci siamo persi nulla, i coral fanno decisamente pena con le loro polo sporche di forfora tardiva e l'entusiasmo sotto le scarpe, senza cattiveria possiamo dire che se non avessero neanche dato il contentino di "in the morning" in parecchi sarebbero andati a cercarli a casa..davanti a me una doppia coppia dei famosi "adolescenti ricchi" di cui sopra è veramente entusiasta, uno dei due maschietti suona probabilmente in un gruppo e si scambia sbrodolate tecniche col compagno mentre le fidanzate saltellano battendo le mani, caschetto d'ordinanza e catenina della cresima lo fanno assomigliare molto al più fortunato coetaneo sul palco, forse è per questo che la biondina davanti a lui lo premia con chilometri di lingua..gli arctic monkeys suonano come disperati e ridono, ridono tutti come se al bassista si fosse incastrato il pisellino nella cerniera, così senza motivo, ridacchiano e suonano come le belve mentre indomiti venditori di becks tentano di fracassarci i piedi trascinando in mezzo alla folla enormi frigoriferi improvvisati bestemmiando in salernitano; adesso capisco perchè la signora turner osteggia il dating di suo figlio con kate moss: questo qua appena smette di schiacciarsi i brufoli se la trova da solo la fidanzata, eccome.
la seconda sera di muri è sempre apprezzata ma meno clubbistica, c'è raiss che semina reggae infilato dentro un improbabile gessato ma basta uno degli scorrettisimi cocktail di Giancarlo per rimetterci in pace col mondo farci pesare meno le gambe.
far una cosa e l'altra cominciamo a notare un'abitudine a noi meneghini sconosciuta: qui le ragazze più carine portano stivali di pelle bassi e shorts come novelle kim gordon, quelle brutte o grassocce compensano con la versione scamosciata e moscia..appoggio la prima versione anche se mi getta in un incubo grunge senza ritorno.
se vedessimo uscire dal plastic un fricchettone, un indie e un bocconiano in quest'ordine penseremmo ad una barzelletta di cattivo gusto; qui succede, non si parlano fra loro ma rimediano tutti dallo stesso marocchino.
il sabato è il family day: se uno ci mette 40 minuti ad attraversare la folla per andare in bagno e si scontra solo con passeggini e papà coi pargoli sul collo qualcsa deve voler dire, a parte anthony (meraviglioso nel suo assomigliare metà a daniel johnston e metà a renato zero) battiato ha richiamato tutti gli over 35 della provincia torinese e i subsonica tutte le loro sorelle minori, compresa la nostra coraggiosa quasi diciottenne che per tre pezzi di samuel si è sparata 2 ore e mezzo di transenne dritte nello sterno, ma ne varrà la pena come racconterà davanti all'ennesima salamella.
aspettiamo che la folla biblica si disperda e acchiappiamo una navetta semivuota fino all'ultimo scampolo di murazzi, chiudiamo la tre giorni torinese con sdruso riflessivo seduti al moletto di giancarlo, pensiamo che nonostante la dieta porcina, l'ostello nazi ed il caldo tagliagambe è stato tutto incastrato a dovere, che ci siamo proprio divertiti qua sotto la mole, che non c'è bisogno di fare paragoni tristi con la nostra milano "grande e puzzolente e cara" perchè sinceramente noi il traffic non ce lo possiamo permettere, una roba come i murazzi non ce l'avremo mai e va bene così, che chi vive solo di paragoni in fondo non ha voglia di cambiare nulla, che ognuno trova il suo di modo e questo è il modo di torino che ci ha messo tanto tempo a scrollarsi di dosso la nebbia e la noia e la fiat che ti ammazza, ma ce l'ha fatta e alla grande, applausi.
sulla salita a novanta gradi verso il letto ho la visione definitiva probabilmente ispirata dalla piramide: la pizza alla bagnacauda della Dentera, provare per credere.

Wednesday, July 11, 2007

daft week-hand



lo so cosa state pensando, un gatto sarebbe stato meglio, sfortunatamente i gatti si rifiutano di eseguire ordini. io invece li eseguo e da domani a domenica sarò alla pellerina a fare così .
evviva la piramide.

Tuesday, July 10, 2007

Monday, July 9, 2007

i lost control




dieci giorni per scaricare photoshop cs 3 ci stanno...è uscito un minuto fa, perchè pretenderlo, poi c'è il 2 che è un pò fuffa ma sempre meglio di un calcio in culo.
ecco, di questo qua sopra la versione precedente non c'è, o meglio c'è ma l'ho già vista e ian curtis non può assomigliare così tanto ad alex kapranos..non è giusto.
quindi amici, dopo aver scaricato circa 10 versioni di control rivelatesi porno gay vi dico: se qualcuno di voi sa o ha, parli subito, su-bi-to!
alrimenti mi tocca diventare uomo e gay e con stò caldo che fatica...

Friday, July 6, 2007

U! C. L. A. !



la tshirt definitiva


questo , ahimè, lo sapevamo già, niente di nuovo sul fronte occidentale. adesso vediamo quante teste riuscirà ad aprire lui

Wednesday, July 4, 2007

we call it master and servant

inghilterra 1-santa chiesa 0
città del vaticano, ore 12.30, sala da pranzo
sottotitolo " ah abborì, ma alla fine, io e te, che cazzo se dovemo dì?"

"e atesso cosa c'è, cosa! nooooo!nooooo! sto manciando mio astice bruleè per la miseria! non foglio leccere il ciornale, no qvesti inglesi ci prentono per il culo! e non è neanche la prima volta! dammi qua!"

"ma...santità..si calmi"

"macchè calmare stupito. non capisciii? prima scantalo pampini, che voi grassi frocioni non potete tenere miniwurstel dentro di tonaca noooo? siiii? poi i dico di prutti bastardi communisti e ora...ora ingleeesiiiiii!!!!!!! latino ci serve, latino allontana cente inutile e avvicina piccolo popolo che ascolta radio maria, così loro non capisce un cazzo e noi continua a prendere loro racazzini in sacrestia e manciare filetto strogonoff con forchette di arcento e loro zitti , siii?"

"ma..santità..il latino non lo sappiamo più parlare..sono cinquant'anni che facciamo finta! poi c'è la faccenda degli ebrei..quella frasetta nelle celebrazioni del venerdi santo...insomma..sarebbe un pelino antisemita..."

"ahhhhhhhhhrghhh. .a me tu lo dici?? eprei? SCHNELL! SCHNEEEEELL!!!!!!!!!! esci di stanza su-pi-tooooo!!!!"

live in Kobenhavn



la noia è improduttiva, dicono. non è vero se il tuo posto di lavoro prevede che tu stia al computer per otto ore senza firewall e munito di un indice calloso da pad, tra una pagina e 'altra trovo in un blog una buffa e confusa recensione di un viaggio in danimarca, nello specifico Christiania:

"decido di andare a vedere questa famosa Christiania. La cittadina degli hippies. Amsterdam in confronto e´ un convento di monache benedettine. Non credevo potesse esistere nel 2007 un posto cosi´ tanto anarchico. In certi punti non c´e´nemmeno l´asfalto nelle stradine, solo la terra battuta. L´unica cosa che non si puo´ fare li´ e´ scattare foto. Forse per via del mercato a cielo aperto di droghe leggere. Comunque non e´ un posto pericoloso, ci sono un sacco di turisti che ci vanno con l´atteggiamento di chi si reca allo zoo, anche famiglie con bambini in carrozzina. "

era il 1997 ed uno strano trio riceveva gratis un biglietto interrail quasi scaduto (dieci giorni da sfruttare) da qualche amico ricco stanco di girovagare per ostelli; con i soldi nelle scarpe, uno zaino scout e un nome falso salgono sul primo treno diretto in francia, di notte.
lo spilungone è il capo morale della truppa: è il più vecchio e il più scentrato ma si sa, in provincia l'anzianità conta moltissimo, a lui la custodia dell'unico walkman da viaggio.
il finto punk è quello molesto: da castelferretti con furore si prsenta ricoperto di catene del ferramenta e toppe dei korn.
la ragazzina coi capelli verdi è quella un pò rimasta, nonostante la minore età: dimentica quasi tutto in cinque minuti e durante questa avventura perderà il suddetto walkman, un barattolo di drum da due chili e verrà investita da una bicicletta all'uscita di un coffee-shop nel quale l'avevano appena rimbalzata.
girando quasi senza meta con questo biglietto cinque zone, a metà viaggio si vota per una meta comune ed esce, a sorpresa, copenhagen.
"ahò ma fino a lassù?"
"zitto te che volevi andare a puttane ad amsterdam, almeno qua non le paghi"
galvanizzati dalla mitologica ospitalità danese maschile e femminile sbarcano in piena notte alla simpatica stazione di copenhagen; saranno due giorni lunghi e costellati di figuracce al'italiana, fra cui un misunderstanding di molestie in autobus, innamoramenti a catena e l'incontro casuale con una burrascosa coppietta di amici.
"ok sta sirenetta fa cagare, ha le tette più piccole di fattons, guarda qua"
"andiamo a christiania!"
"cannoni? vai."davanti al cancello si fermano. le storie he girano su questo posto sono davvero tante, fricchettoni, droga libera, danesi che corrono nude nei prati...un minuto di raccoglimento ed entrano, curiosissimi.
"pusher street?"
"porca vacca. guarda fattons, vendono i cannoni GIA' FATTI, come te hahhahah"
"vendono anche i filtri succhiasucchiachemaisiconsuma di legno. se stai zitto te ne compro uno"
"ok"
la via principale porta il sobrissimo nome di pusher street, si. nel 97 ai lati della strada ci sono mille baracchini fuffa che vendono gadget di ogni tipo per il fumatore tipo: il turista italiano delle droghe leggere, quello che batte i piedini se gli vendi un pacchetto di sigarette pieno di joint farciti di cacca di pecora e se li fuma con gusto. come le gondole segnatempo a venezia, solo che quelle le puoi mettere in salotto come ricordo, la merda no.
oltre distese di case, probabilmente ventanni fa baracche ora evolute in meravigliosi villini danesi fiori rossi-infissi bianchi, un pub, cinque bar ed un laghetto ricreativo color petrolio. un gigantesco parco abitato, ecco qua. tutto, dall'atteggiamento ai cartelli minatori appesi ovunque, fa intuire un glorioso passato junkie ora ridotto ai minimi termini causa il passaggio inesorabile degli anni e delle situazioni storiche, dei morti a catena negli anni d'oro dell'eroina e, ultimo ma non per ultimo, il fattore turismo di massa che porta davvero la gente coi passeggini a fare la gita allo zoo per osservare da vicino questi fricchettoni anacornistici; aspettandosi di trovare subumani ricoperti di fango in pieno delirio da acido la delusione è dietro l'angolo, al massimo c'è lo stupore di vedere che in realtà si sono trasformati tutti in radical chic cinquantenni molto simili ai nostri, quelli che popolano le esselnga di tutta italia con i figli nel carrello, le infradito e la collanina surf nostalgica.
ma è davvero una piccola città indipendente: c'è il bar e il fornaio e i bambini corrono fra i viali per andare a scuola, il profumo delle brioches li attira in pasticceria per una fame chimica un pò troppo cara.
alla sera l'inevitabile incontro con il rimastone italiano: Franco ha 45 anni ma ne dimostra venti di più, senza sconto; con la chitarra in mano li avvicina esortandoli a cantare in coro vasco, battisti e carboni, la bocca senza denti pronuncia frasi senza senso raccontando storie mischiate insieme di stereotipi anni settanta ormai ammuffiti, le mani callose rullano malissimo diverse zuzze molto buone.
sganciato il pazzo trovano riparo sotto gli ombrelloni di un bar all'aperto, a Christiania non si potrebbe neanche dormire in realtà ma sembrava più comodo del tgv della sera prima, coi cani saliti al confine e l'aria condizionata in modalità antartica, ultima cosa vista prima di addormetarsi: uno dei tanti enormi cartelli di divieto con al centro una siringa e una pasticca, con buona pace di chi pensava fosse un'isola felice.
poche ore dopo la sorpresa definitiva: mentre i loro corpicini stanchi stavano ancora producendo calore da sonno nei sacchi a pelo dei fratelli scout un urlo belluino deflagrava l'alba.
"ITALIAAAAANSSSSSSSS!!!!!!!!! CLEEEEEEEEAAAAAAAN! CLEEEEEEAAAAAAAN!"
due metri di danese barbuto e incazzato piombava sul loro risveglio minacciandoli di espulsione se non si fossero alzati subito dai tavoli e pulito i ben 2!!! fazzoletti di carta caduti sull'erba ( ed appartenenti alla ragazza dai capelli verdi, senza dubbio).
sotto gli occhi del guardiano nazi freak i nostri levano le tende con la coda fra le gambe e le scimmie sulle spalle, carichi di un misero bottino di cui bullarsi al paese natale:
numero 2 filtri di legno multiuso
numero 5 pacchetti d cartine METRICHE (ovvero un unico rotolone, la lunghezza a discrezione dell'arricciatore. definitive, riviste in italia solo anni dopo e fra le mani dell'Uomo dell'Anno, più di così)
numero 3 grammi di una sostanza più simile ad un pneumatico michelin che ad altro
numero n di sogni infranti fra quelli disponibili nella truppa: droghe psichedeliche consumate da anzani e bambini, danesi nude, droghe psichedeliche consumate da loro stessi, visione di una realtà diversa, utopica e inconcepibile: l'idea dell'anarchia di qualunque sedicenne alternello (e di tutti quelli che pensavano fosse un specie di neverending woodstock) trasformata in poche ore nell'esperienza più costrittiva dopo la messa alla domenica coi tuoi.
alla fine si fanno scattare una foto ricordo al cancello d'ingresso, sulle facce di ognuno c'era e c'è (la carta kodak non muore mai) uno sguardo a metà tra l'incredulo, il deluso e il divertito; nel paese delle libertà presunte una bottigia d'acqua costa cinquemila lire, le mitologica ospitalità sessuale danese è una balla pazzesca (per questo bsognerà aspettare la svezia) e vige una sorta di anomalo proibizionismo tipo "ci abbiamo dato troppo dentro negli ultimi vent'anni, ora donne rivestitevi e voi laggiù, spegnete quelle pipette d crack, SUBITO! facciamo vedere che siam gente seria please. certo che potete ancora raccontare in giro la favola delle libertà e del welfare atrimenti chi cazzo ci viene più fin quassù a gelarsi il culo".
alla stazione lo spilungone spende trentamila lire per due cheesburger e una coca mangiati in tre, sporchi e stanchi sulla banchina ad aspettare l'espresso fratelli grimm con piumini d'oca al posto dei poggiatesta ed orsetti gialli disegnati nei bagni profumatissimi. una notte di riposo e ci si sveglia a dover, pronti per il traghetto, la rottura degli occhiali e l'incontro coi marinai inglesi in vena di affettuosità, hanno altri quattro giorni per questo.

dal 2004 a christiania è sospesa la vendita evidente di droghe leggere, a partire dal 2000 solamente "mascherata" con la copertura e lo spostamento più all'interno dei banchetti di pusher street; prosegue in maniera privata e personale, meno organizzata.
nel 1995 è stato firmato un atto per il quale gli abitanti della minicittà non pagano le tasse ma il governo danese continua a spingere per la sua rimozione definitiva.

Monday, July 2, 2007

regione marche is in your extended network


a14, autogrill all'altezza di modena