Wednesday, July 4, 2007

live in Kobenhavn



la noia è improduttiva, dicono. non è vero se il tuo posto di lavoro prevede che tu stia al computer per otto ore senza firewall e munito di un indice calloso da pad, tra una pagina e 'altra trovo in un blog una buffa e confusa recensione di un viaggio in danimarca, nello specifico Christiania:

"decido di andare a vedere questa famosa Christiania. La cittadina degli hippies. Amsterdam in confronto e´ un convento di monache benedettine. Non credevo potesse esistere nel 2007 un posto cosi´ tanto anarchico. In certi punti non c´e´nemmeno l´asfalto nelle stradine, solo la terra battuta. L´unica cosa che non si puo´ fare li´ e´ scattare foto. Forse per via del mercato a cielo aperto di droghe leggere. Comunque non e´ un posto pericoloso, ci sono un sacco di turisti che ci vanno con l´atteggiamento di chi si reca allo zoo, anche famiglie con bambini in carrozzina. "

era il 1997 ed uno strano trio riceveva gratis un biglietto interrail quasi scaduto (dieci giorni da sfruttare) da qualche amico ricco stanco di girovagare per ostelli; con i soldi nelle scarpe, uno zaino scout e un nome falso salgono sul primo treno diretto in francia, di notte.
lo spilungone è il capo morale della truppa: è il più vecchio e il più scentrato ma si sa, in provincia l'anzianità conta moltissimo, a lui la custodia dell'unico walkman da viaggio.
il finto punk è quello molesto: da castelferretti con furore si prsenta ricoperto di catene del ferramenta e toppe dei korn.
la ragazzina coi capelli verdi è quella un pò rimasta, nonostante la minore età: dimentica quasi tutto in cinque minuti e durante questa avventura perderà il suddetto walkman, un barattolo di drum da due chili e verrà investita da una bicicletta all'uscita di un coffee-shop nel quale l'avevano appena rimbalzata.
girando quasi senza meta con questo biglietto cinque zone, a metà viaggio si vota per una meta comune ed esce, a sorpresa, copenhagen.
"ahò ma fino a lassù?"
"zitto te che volevi andare a puttane ad amsterdam, almeno qua non le paghi"
galvanizzati dalla mitologica ospitalità danese maschile e femminile sbarcano in piena notte alla simpatica stazione di copenhagen; saranno due giorni lunghi e costellati di figuracce al'italiana, fra cui un misunderstanding di molestie in autobus, innamoramenti a catena e l'incontro casuale con una burrascosa coppietta di amici.
"ok sta sirenetta fa cagare, ha le tette più piccole di fattons, guarda qua"
"andiamo a christiania!"
"cannoni? vai."davanti al cancello si fermano. le storie he girano su questo posto sono davvero tante, fricchettoni, droga libera, danesi che corrono nude nei prati...un minuto di raccoglimento ed entrano, curiosissimi.
"pusher street?"
"porca vacca. guarda fattons, vendono i cannoni GIA' FATTI, come te hahhahah"
"vendono anche i filtri succhiasucchiachemaisiconsuma di legno. se stai zitto te ne compro uno"
"ok"
la via principale porta il sobrissimo nome di pusher street, si. nel 97 ai lati della strada ci sono mille baracchini fuffa che vendono gadget di ogni tipo per il fumatore tipo: il turista italiano delle droghe leggere, quello che batte i piedini se gli vendi un pacchetto di sigarette pieno di joint farciti di cacca di pecora e se li fuma con gusto. come le gondole segnatempo a venezia, solo che quelle le puoi mettere in salotto come ricordo, la merda no.
oltre distese di case, probabilmente ventanni fa baracche ora evolute in meravigliosi villini danesi fiori rossi-infissi bianchi, un pub, cinque bar ed un laghetto ricreativo color petrolio. un gigantesco parco abitato, ecco qua. tutto, dall'atteggiamento ai cartelli minatori appesi ovunque, fa intuire un glorioso passato junkie ora ridotto ai minimi termini causa il passaggio inesorabile degli anni e delle situazioni storiche, dei morti a catena negli anni d'oro dell'eroina e, ultimo ma non per ultimo, il fattore turismo di massa che porta davvero la gente coi passeggini a fare la gita allo zoo per osservare da vicino questi fricchettoni anacornistici; aspettandosi di trovare subumani ricoperti di fango in pieno delirio da acido la delusione è dietro l'angolo, al massimo c'è lo stupore di vedere che in realtà si sono trasformati tutti in radical chic cinquantenni molto simili ai nostri, quelli che popolano le esselnga di tutta italia con i figli nel carrello, le infradito e la collanina surf nostalgica.
ma è davvero una piccola città indipendente: c'è il bar e il fornaio e i bambini corrono fra i viali per andare a scuola, il profumo delle brioches li attira in pasticceria per una fame chimica un pò troppo cara.
alla sera l'inevitabile incontro con il rimastone italiano: Franco ha 45 anni ma ne dimostra venti di più, senza sconto; con la chitarra in mano li avvicina esortandoli a cantare in coro vasco, battisti e carboni, la bocca senza denti pronuncia frasi senza senso raccontando storie mischiate insieme di stereotipi anni settanta ormai ammuffiti, le mani callose rullano malissimo diverse zuzze molto buone.
sganciato il pazzo trovano riparo sotto gli ombrelloni di un bar all'aperto, a Christiania non si potrebbe neanche dormire in realtà ma sembrava più comodo del tgv della sera prima, coi cani saliti al confine e l'aria condizionata in modalità antartica, ultima cosa vista prima di addormetarsi: uno dei tanti enormi cartelli di divieto con al centro una siringa e una pasticca, con buona pace di chi pensava fosse un'isola felice.
poche ore dopo la sorpresa definitiva: mentre i loro corpicini stanchi stavano ancora producendo calore da sonno nei sacchi a pelo dei fratelli scout un urlo belluino deflagrava l'alba.
"ITALIAAAAANSSSSSSSS!!!!!!!!! CLEEEEEEEEAAAAAAAN! CLEEEEEEAAAAAAAN!"
due metri di danese barbuto e incazzato piombava sul loro risveglio minacciandoli di espulsione se non si fossero alzati subito dai tavoli e pulito i ben 2!!! fazzoletti di carta caduti sull'erba ( ed appartenenti alla ragazza dai capelli verdi, senza dubbio).
sotto gli occhi del guardiano nazi freak i nostri levano le tende con la coda fra le gambe e le scimmie sulle spalle, carichi di un misero bottino di cui bullarsi al paese natale:
numero 2 filtri di legno multiuso
numero 5 pacchetti d cartine METRICHE (ovvero un unico rotolone, la lunghezza a discrezione dell'arricciatore. definitive, riviste in italia solo anni dopo e fra le mani dell'Uomo dell'Anno, più di così)
numero 3 grammi di una sostanza più simile ad un pneumatico michelin che ad altro
numero n di sogni infranti fra quelli disponibili nella truppa: droghe psichedeliche consumate da anzani e bambini, danesi nude, droghe psichedeliche consumate da loro stessi, visione di una realtà diversa, utopica e inconcepibile: l'idea dell'anarchia di qualunque sedicenne alternello (e di tutti quelli che pensavano fosse un specie di neverending woodstock) trasformata in poche ore nell'esperienza più costrittiva dopo la messa alla domenica coi tuoi.
alla fine si fanno scattare una foto ricordo al cancello d'ingresso, sulle facce di ognuno c'era e c'è (la carta kodak non muore mai) uno sguardo a metà tra l'incredulo, il deluso e il divertito; nel paese delle libertà presunte una bottigia d'acqua costa cinquemila lire, le mitologica ospitalità sessuale danese è una balla pazzesca (per questo bsognerà aspettare la svezia) e vige una sorta di anomalo proibizionismo tipo "ci abbiamo dato troppo dentro negli ultimi vent'anni, ora donne rivestitevi e voi laggiù, spegnete quelle pipette d crack, SUBITO! facciamo vedere che siam gente seria please. certo che potete ancora raccontare in giro la favola delle libertà e del welfare atrimenti chi cazzo ci viene più fin quassù a gelarsi il culo".
alla stazione lo spilungone spende trentamila lire per due cheesburger e una coca mangiati in tre, sporchi e stanchi sulla banchina ad aspettare l'espresso fratelli grimm con piumini d'oca al posto dei poggiatesta ed orsetti gialli disegnati nei bagni profumatissimi. una notte di riposo e ci si sveglia a dover, pronti per il traghetto, la rottura degli occhiali e l'incontro coi marinai inglesi in vena di affettuosità, hanno altri quattro giorni per questo.

dal 2004 a christiania è sospesa la vendita evidente di droghe leggere, a partire dal 2000 solamente "mascherata" con la copertura e lo spostamento più all'interno dei banchetti di pusher street; prosegue in maniera privata e personale, meno organizzata.
nel 1995 è stato firmato un atto per il quale gli abitanti della minicittà non pagano le tasse ma il governo danese continua a spingere per la sua rimozione definitiva.

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