Thursday, June 21, 2007

home is a place where i belong

quello che segue è l'impulsiva risposta alla coraggiosa iniziativa di questa donna: per esorcizzare mille e una perplessità sul mondo dei rapporti fra 20-30something raccontatemi come si sono incontrati i vostri genitori.
preghiamo per lei che verrà sommersa da mille appiccicose e melense letteracce come la mia, non si scava nei cimiteri Violetta!
(a meno di non essere in compagnia dei fratelli Winchester, ma quello è il paradiso.)







i miei genitori sono entrambi classe 1939, dev'essere stato un anno
clou per il concepimento, moltissimi dei loro amici sono dello stesso
periodo e si comportano nel loro stesso buffo modo, sempre a cavallo
tra il "magnamoce tutto che chissà quando ce ne sarà ancora" e il
"inginocchiamoci e chiediamo perdono a dio e forse ci risparmierà la
sua ira perchè abbiamo mangiato troppo".

mia madre porta il bizzarro nome di Iva, nasce in una simpatica
cascina marchigiana dai miei nonni contadini col latifondista, nella
prima infanzia passa un paio di mesi coi nazisti in casa che le
mangiano la sua cavallina preferita, Nina. questo segnerà per sempre
il suo modus vivendi con la cicatrice della vendetta. i tedeschi sono
tuttora per lei "brutti, sgraziati e prepotenti", le vacanze al lago
di garda furono pressocchè un incubo nei miei ricordi di bambina, ce
n'era per tutti, olandesi compresi. a 18 anni trova lavoro come
segretaria in una cooperativa di agricoltori e ne scala la vetta
aziendale nel giro di vent'anni diventando un riferimento per tutti i
coltivatori di barbabietole da pesaro ad ascoli piceno, alcuni per
dimostrare la propria deferenza le portano in dono in ufficio galli
vivi. se lei risponde "io il gallo non lo so ammazzare" non c'è
problema: il coltivatore lo porta a casa, lo fa sgozzare dalla moglie
e il giorno dopo si ripresenta con una teglia, il gallo arrosto e le
patate. così, per dare un'idea del personaggio.

mio padre ha un nome altrettanto bizzarro ma già più rintracciabile
nella memoria storica di quegli anni: Marzio è un bel nome fascista
che da un tono e riempie la bocca, a tutti quelli che lo pronunciano
ma di sicuro non a lui. nasce dalla mia spocchiosa, gigantesca e
nobilmente decaduta nonna ascolana e dal mio avventuriero, fedifrago e
fascistissimo nonno un pò umbro un pò inglese causa aneddoti migratori
assolutamente poco credibili, tipo un suo nonno cantante lirico che va
a londra e sposa una dama di corte che sarebbe la responsabile delle
nostre lentiggini di terza generazione. il ragazzo cresce malamente in
collegio, suo padre a 18 anni lo porta a puttane e tutto va come deve
andare nella formazione della sua scarsa personalità.

se dopo tutte queste ovvietà da sceneggiatura dogma hai ancora voglia
di leggere ecco qua:
Iva e Marzio si incontrano in balera, naturalmente, sono gli anni 60
ed i giovani si mettono il vestito buono, la brillantina, le ballerine
e vanno a cuccare in disco, come ora al london loves praticamente.
lei già lavora e guadagna coi coltivatori, lui si fregia di un
meraviglioso impiego statale in motorizzazione civile, per inciso
"l'ingengnere" che ti boccia alla pratica e tu lo maledici per
generazioni. ecco quelle generazioni sono io. e se guido come un
camionista turco la colpa è sua e della frase "non guiderai come tua
madre". ma non divaghiamo. l'approccio è dei più tradizionali :
"carina la tua amica" e "si, si chiama Iva e non è fidanzata" e bella
lì. si conoscono, escono, la nonna nobile e decaduta maledice la loro
unione il giorno del matrimonio "perchè proprio una contadina dovevi
sposare" e cc ecc.
l'aneddoto definitivo vuole che sia avvenuta, prenozze, una
conversazione tipo questa:
I : ma allora, ho 28 anni, mi sposi?"
M: "beh ma siamo giovani, dai aspettiamo"
I : "o smetti di fumare e mi sposi oppure me ne trovo un altro"
e si sposano. e nascono 3 figli. ed è un tipico matrimonio cattolico
che si trascina per 40 anni fra le zozzerie varie che succedono in
ogni famiglia antica e moderna. ora sono divorziati: mio padre ha un
altro figlio di un anno e
vive a latina con la sua nuova famiglia. mia madre ha diviso in due la
casa partecipa a moltissimi raduni cattolici.
tutto questo per dire che forse non è cambiato poi molto nei rapporti
uomo-donna negli ultimi 40 anni, ho come l'impressione
che siano stati questo tipo di matrimoni "coatti" a farci perdere il
dono dell'iniziativa. vogliamo qualcosa di solido e meno ipocrita ma
nel frattempo non sappiamo come prendercelo. alcuni rispondono
saltando da un letto all'altro perchè magari "nel mucchio qualcosa
trovo" ma sono relazioni che si sciolgono come la mia faccia sotto il
sole di mezzogiorno, altri si autoblindano dietro comportamenti
misantropici con quella faccia "ti puoi anche avvicinare ma io sono
freddo come una colonna corinzia e non verrò certo a scoprirmi per
primo rendendomi vulnerabile. tanto mi limoni solo per farti
fotografare su diedlastnight". e questo è proprio un campo sterile.
poi c'è la terza via, quella che mi sono sempre sorbita grazie al mio
karma "trova casualmente un uomo ma prima odialo sinceramente per
almeno mezzora": due si incontrano una prima volta, si addocchiano,
passano due mesi o tre anni e si ritrovano ad un'occasione mondana con
un sacco di alcool in corpo. si riconoscono, passano 45 minuti ad
insultarsi cordialmente neanche fosse molto rumore per nulla nella versione impacciato-rabbiosa, poi lui
la accompagna a fare pipì ma si volta dall'altra parte perchè è un
signore. poi si baciano a lungo. il finale non lo conosco ancora ma spero che passi un sacco di tempo prima di doverlo scrivere, talmente tanto che magari una qualche divinità pagana mi avrà concesso il dono della sintesi e non dovrai sorbirti tutta sta menata.
a presto,
L.

4 comments:

Anonymous said...

interessante il salto da come si sono conosciuti i tuoi genitori a come vi siete conosciuti voi. Ci vuoi dire qualcosa? Che ora fa il tuo orologio?

p.s. la piantiamo con l' iniziale del nome puntata?

Iconoclastique said...

interessante il salto da fine linguista a sboccato conversatore su skype. io l'orologio non lo porto e se non stai buono comincio a firmarti i post METAL-ALLARA.

a. said...

massi: ripijatela

Anonymous said...

andrea non scherzare, avevamo un accordo...