Friday, June 8, 2007

io guardo le figure

Google street view sta creando non pochi problemi personali ai cittadini di los angeles, frisco, denver e new york: in due parole, se il signor Brown dicesse alla moglie che va a comprare le sigarette e in realtà si ficcasse dritto sritto in un peep show con le minorenni alla consorte basterebbero un paio di click per scoprirlo e buttarlo fuori di casa in due minuti.
Google maps era un giocattolino interessante che ti faceva urlare cose tipo "uuuhh guarda casa mia, la mia via!" e "perchè il conero è oscurato? ce sò gli alieni?"...divertente come una cluedo night, più o meno. Google street view è molto più potente: la delicata e condivisissima curiosità di vedere sullo schermo il posto dove abiti, la strada dove parcheggi, solo per sapere che le tue cose sono li e che, in fondo in fondo, dentro quelle casette di bambola che sembrano ricoperte di muschio da presepe, ci sei anche tu, anche se nessuno ti vede.
e invece si. io ti vedo. i miei amici ti vedono. ti vede anche mia madre da quando all'unitre fanno il corso di informatica. Google street view è molto più potente del cugino maps: non è più un bisogno innocente e leggero come il programma della clerici ad essere soddisfatto bensì l'insopprimibile prurigine di chi compra i giornali scandalistici o va sul sito del tgcom, però evoluta, elevata alla potenza ed in bassa risoluzione, spesso; si perchè se il Corriere si ostina a voler definire le macchine fotografiche di view "ad altissssssima risoluzione" in realtà più che immagini sono brandelli di esse, esperimenti a volte buffi, a volte inquietanti che però due su tre rivelano qualche abitudine incresciosa, qualche sconveniente pisciatina all'aperto o della biancheria intima troppo evidente, alcuni personaggi ripresi sono privi di testa per un curioso (suppongo) ritardo nello scatto della sequenza, altri perdono proprio membra e pezzi vari, altri ancora mostrano inquietanti buchi neri da vignettatura.
naturalmente fioccano le denunce per lesione della privacy, denunce cmpletmente inutili per ora visto che fotografare adulti per strada è per fortuna ancora legale, e quando la signora mandy si lamenta perchè da google view si vede perfino il suo gatto sul divano la inviterei a pensare alle centinaia di telecamere che ogni giorno invadono la sua vita e la sua privacy, davvero, che se fa la spesa i titolari della catena che possiede il supermercato sapranno esattamente cosa mangia, quando e perchè, e che i suoi dati bancari, ogni singolo prelievo o spesa ed il suo estratto conto vengono ogni giorno analizzati e visti da decine di personaggi che lei non conoscerà mai ma che decideranno cosa dovrà mangiare e comprare e la multeranno per essere passata col rosso, senza che lei sappia nulla.
i bersagli delle foto sono inquietati mentre tutto il web esulta per questo ennesimo esperimento di spionaggio casalingo: forse vedere che anche a san francisco qualcuno va di nascosto al sexy shop, indossa biancheria ridicola o fa qualsiasi altra cosa riconducibile all'errore umano ci fa sentire meno soli, meno goffi, più forti, per pochi secondi, del cretino che si è messo a pisciare in autostrada. le foto ci dicono la verità, spesso, e quando la verità per una volta strappa un sorriso e un commentaccio siamo più disposti ad accettarla.
tutto ciò oltre ad essere estremamente shakesperiano è anche cool, sembra, infatti wired ha promosso un concorso: vota lo scatto migliore, qui .









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