Tuesday, April 10, 2007

it's a meeeen's world..(su feministing.com)

tutte le mattine fra le sette e le nove a.m. faccio un'ossessiva rassegna stampa online mentre bevo due o tre mocaccini da macchinetta; mi piacerebbe poter dire che è per motivi di lavoro ma la cruda realtà è che lo farei comunque, se la sveglia suonasse un paio d'ore dopo, ho dei problemi di binge reading, lo confesso.
anche oggi apro le mie belle schedine e sul corriere trovo due articoli sui blog, mi sa che ieri sera c'è stata una cena di redazione con troppo limoncello.
nel primo Tim O'Reilly, fondatore di Wikipedia, delira sul fatto di dover regolamentare i blog dopo episodi di misoginia e violenza "verbale" capitati a diverse bloggers donne e più in generale arriva a questa geniale conclusione: «Celebriamo la blogosfera perché unisce sincerità e aperta conversazione. Ma la sincerità non deve significare mancanza di civiltà»
non solo: spinge la stesura di un codice di comportamento etico (??!!!?!) ed abolisce l'anonimato su Wikipedia. facciamo una colletta e compriamogli una coppia di walkie talkie o un baracchino da tir, così non si sentirà più minacciato dall'eccessiva libertà e deregolamentazione del world WIDE web, che a sto punto si chiama così per caso, secondo lui.
il secondo geniale intervento sui blog, collegato al primo per quanto riguarda lo "scandalo" del presunto mobbing sulle bloggers, parte dalla disavventura di kathy sierra e jessica valenti, columnist dell'imperdibile sito feministing.com: la prima signorina ha "dovuto" cancellare tutte le sue conferenze (è anche programmatrice software) a causa di innumerevoli commentacci postati da maschi arranzati (come ce ne sono in ogni blog) e sentendosi minacciata ha denunciato il fatto bollandolo come cyberbullismo, una parola che ha il potere di farmi passare dalla gastrite all'ulcera in meno tempo del binomio caffè/sigaretta a digiuno la mattina alle 5.
l'altra protagonista, miss valenti, ha scritto uin meraviglioso libro pubblicizzato sulle pagine del blog, dall'esplicativo nome di "full frontal feminism" e dall'altrettanto loquace copertina che ritrae un meraviglioso ventre piatto munito di ombelico perfetto e fianco smilzo; subito sotto le immagini di una colazione in compagnia di Bill Clinton (e vabbè) alla quale la nostra jessica si è presentata inguainata in un sobrissimo top di lurex argentato..ora..non puoi chiamare un sito in quel modo, fotografarti abbracciata a bill clinton con le tette ricoperte di carta stagnola, mettere l'ombelico di kate moss sulla copertina del tuo libro "femminista" e pretendere che non arrivi qualche stronzo decerebrato a postare cose tipo "vorrei ficcartelo dappertutto". giustissimo rivendicare il proprio posto nel mondo, ma non a colpi di frignate sessantottine fuori tempo e calde lacrime vittimistiche piante fra l'altro da donne che occupano posizioni assolutamente interdette alla maggior parte delle loro compari meno fortunate, che magari stanno a casa con tre figli e la mattina si svegliano all'alba e attraversano la città da sole (rischiando la pelle sul serio, altro che blogosfera)per salire sul mio stesso tram e andare a pulire il salotto ed il cesso di qualche columnist di successo che, nel frattempo, telefona al guardian per sollecitare lo stipendio di marzo e lamentarsi che qualche maschiaccio cattivo l'ha chiamata "bitch" sulle pagine di un blog.

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