Thursday, January 25, 2007

i was the one who loved you most but you can’t put your arms around a ghost

ho sempre amato i titoli lunghi e complicati, dev'essere proprio un nodo genetico che si ripercuote poi sulla mia condotta di vita, inevitabilmente ( filosofia da hangover malsmaltito).
quindi "dreamt for light years in the belly of a mountain" , oltre a riflettere specularmente lo stato d'animo del momento, sembrava un titolo perfetto per cominciare il 2007 ,una nuova tappa del mio pellegrinaggio Linkousiano che dura ormai da anni sulle strade sterrate della sua Compostela cerebrale.
esce un disco nuovo di Sparklehorse, la vita non è poi così amara, mi sono detta, potrei anche comprarlo, sarebbe carino sponsorizzare una busta all'amico Mark, quasi glielo devo dopo tutti questi anni di onesta paranoia produttiva; un viaggio alla fnac nel primo pomeriggio mi assicura un'affluenza quasi nulla, certo alle sei si becca di più ma ho altre esigenze primarie, ora..che non vengono comunque soddisfatte visto che il disco è finito e, mi informa un commesso skin, non si sa neanche quando torna.
coi pugni in tasca esco in strada vagamente contrariata, è il momento adunanza mi dico, interniente sazierà la mia sete emo..torno a casa e con la giacca ancora addosso apro il mulo, scarico, mi siedo, caccio il gatto dal divano e ascolto. se avete uno sgabuzzino molto pieno e un bel giorno, dopo mesi che non aprite neanche la porta per paura che possa esplodere, decidete di metterlo in ordine, troverete mille cose interessanti che possono gettarvi in deja-vu da manuale..belli o brutti che siano vi troverete sperduti ,impolverati e inermi su un pavimento freddo con un maglione infeltrito in mano a rimembrare quando ci avete vomitato sopra a quella festa di carnevale così rocknroll che ne ricordate la metà, quella sbagliata per di più.
ecco: dreamt for light years in the belly of a mountain è un disco che pensi di avere già.
era già in fondo al mio porta cd nella colonna dedicata alla lettera s, ho già sentito un paio di singoli in altri tre o quattro album di mr linkous, abbiamo già simulato piccoli passi di quadriglia su chitarrine sbilenche e lontane..e alla fine viene fuori da solo, il senso.
dodici anni fa si è aperta una finestra su un mondo di scanzonati e disperati cavalli low-fi, ripetersi sarebbe stato il minimo, ma c'è chi lo fa con classe comunque.
"i was the one who loved you most, but you can't put your arms around a ghost"

No comments: