Wednesday, September 5, 2007

io guardo le figure



eh si, finalmente le guardo davvero. certo ho cambiato genere ma la sparizione degli esseri umani non mi affligge poi così tanto, anzi, anche perchè si trattava sempre di soggetti che, afflitti da qualche tipo di aberrazione fisica o comportamentale continuavano a guardare in camera sorridendo. ok questa non è la realtà. il cemento è realtà, eccome. sopratutto in brasile, pare; a guardarlo da qua, dietro un monitor largo ma inondato dal sole del due settembre, sembra tutto bianco e nero, enorme ma come lanciato in aria, leggero e polveroso. gigantesche costruzioni come navicelle, completamente surreali e circondate dal nulla sterrato, lasciate lì come per distrazione.

c'è il cemento spagnolo, che è spesso colorato, molto aperto o bendiviso simula continuamente la cameretta dei bambini, ci sono gli arredi plasticosi e un senso di modernità mai forzata che ci fa vergognare un pò a noi italiani e alle nostre spente motivazioni, qui tutti sembrano giocare in un asilo nido e intanto ce la fanno sotto al naso, chissà perchè..forse perchè i loro giardini bassi e morbidi e pieni di luce van poco daccordo con le tipiche villette toscane con le travi dappertutto e i vasi coi fiori secchi e la nonna morta e gli inglesi che ci abitano dentro.

il cemento inglese non esiste. o meglio: il cemento inglese sono mille mattoncini rossi e vittoriani che più stereotipati del gioca jouer continuano a posare con bassethound e poggiapiedi, carte da parati jacquard ovunque, anche sulle teiere. in giardino ci si infila un paio di stivali tanto fra due minuti piove e bisogna correre in salotto a mangiare gi scones, signora mia. (si, è invidia quella che vedete sudare da queste righe)

quello australiano è davvero sfacciato: si sporge dalle rocce sul mare come se volesse tuffare le sue braccia di vetrocemento nell''acqua profonda, ingoia chaise longue muccate e docce d'acciaio, sorride sornione alle complicate velleità europee, ci prende in giro ma ci piace davvero perchè alla fine è anche educato.

il cemento milanese non lo vedo, o meglio lo vedo fuori di qui..ma davanti al mio palazzo c'è un ground zero da sei mesi e quello che mi viene da pensare è che il cemento milanese non esista poi molto visto che è sempre in divenire..e magari non succede solo a lui.

1 comment:

Dafne said...

Pioggia e wellies, teiere calde e scones.
Piango.